La cucina italiana è un’attrazione per i turisti

Secondo la Coldiretti un terzo della spesa dei turisti che scelgono il nostro Paese per godersi una vacanza è destinata al cibo, in:
pasti consumati nei ristoranti, locali e agriturismi ma anche come souvenir gastronomici.

I turisti, sia italiani che stranieri amano la nostra cucina e investono oltre il terzo del loro budget nel consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese. È questa la stima diffusa da Coldiretti, che commenta positivamente l’annuncio della candidatura della pratica della cucina italiana per l’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco decisa dal Governo su proposta dei ministri dell’Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Si tratta, per la sola spesa alimentare in oltre 30 miliardi di euro nel 2023, tra turisti italiani e stranieri che sempre più spesso scelgono il nostro paese come meta delle ferie per i primati a tavola. Amata in tutto il mondo per la sua ricchezza di sapori, la sua varietà regionale e la sua tradizione culinaria. Sia gli italiani che gli stranieri apprezzano i piatti tipici italiani, che spaziano dalla pizza alla pasta, passando per gli antipasti, i secondi piatti e i dolci; la cucina italiana ha un immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale.

La cucina italiana rappresenta anche una straordinaria leva di promozione del Made in Italy alimentare nel mondo dove nel 2022 raggiunge il valore record di quasi 61 miliardi di euro, secondo le stime della Coldiretti.

Il Made in Italy alimentare è sinonimo di qualità, tradizione e genuinità. Per promuovere questi prodotti nel mondo, è importante seguire alcune strategie:

  1. Partecipazione a fiere ed eventi internazionali: Presentare i prodotti italiani in fiere ed esposizioni globali per aumentare la visibilità e creare nuove opportunità di business.
  2. Collaborazioni con chef e ristoranti: Stabilire partnership con chef e ristoranti rinomati per promuovere la cucina italiana e i prodotti tipici.
  3. Campagne di marketing e comunicazione: Utilizzare i social media, la pubblicità e le relazioni pubbliche per diffondere il valore del Made in Italy alimentare.
  4. Certificazioni di qualità: Ottenere certificazioni e marchi di qualità riconosciuti a livello internazionale per garantire l’autenticità dei prodotti italiani.
  5. E-commerce: Sfruttare le piattaforme di vendita online per raggiungere un pubblico più ampio e facilitare l’acquisto dei prodotti Made in Italy.

Seguendo queste strategie, si può contribuire a diffondere la cultura del Made in Italy alimentare nel mondo e sostenere l’eccellenza del settore agroalimentare italiano.

La cucina italiana conta 5450 specialità ottenute secondo le regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni.
320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario.
415 vini Doc/Docg.
86mila aziende agricole biologiche.
25mila agriturismi.
10mila agricoltori.

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