Il termine Overbooking nasce negli anni ’60 riferendosi alle compagnie aeree americane che avevano l’abitudine di accettare più prenotazioni rispetto a quelle che realmente potevano permettersi.
Oggi, questa pratica è molto diffusa negli Hotel e fa parte del concetto di revenue management; viene utilizzata, infatti come tecnica di vendita per ottimizzare le presenze ed evitare casi di No-Show o cancellazioni last minute.
Ma la legge cosa dice in merito a questo argomento?
L’overbooking è in realtà considerato un inadempimento contrattuale (quando una delle due parti non rispetta l’accordo) che può sfociare in un vero e proprio illecito civile. Bisogna considerare però che in Italia il contratto d’albergo è un contratto atipico, ossia, non disciplinato da alcuna Legge e quindi si considera valido quando c’è un accordo anche verbale tra le parti. Detto questo, per capire se l’overbooking è una pratica ammessa nel nostro paese, dobbiamo fare una doppia distinzione:
L’aspetto problematico in tutto ciò risiede nel comprendere se l’overbooking sia stato effettuato intenzionalmente o meno in quanto la giurisprudenza non è mai intervenuta in maniera netta su questo ambito. Questa lacuna appena descritta permettere di vendere in overbooking senza troppe problematiche.
Quali sono le conseguenze dell’overbooking?
Sebbene questa pratica sia considerata una forma di protezione e massimizzazione dei profitti, comporta alcune conseguenze negative:
Possibili reazioni del cliente: